Dopo quella diabolica,
arriva l'orchidea imbrogliona
Scoperto sull'isola giapponese di Yakushima un fiore fragilissimo che, non essendo in grado di produrre la clorofilla, si nutre ingannando un fungo dal quale assume le sostanze nutritive
La scorsa estate era giunta la notizia della scoperta di un’orchidea (Telipogon diabolicus) dall’aspetto demoniaco, rinvenuta in Colombia dai ricercatori dell’Università polacca di Gdansk.
Ora è la volta della Lecanorchis tabugawaensis, già ribattezzata orchidea imbrogliona. Grazie a uno studio dell’Università giapponese di Kobe, pubblicato sulla rivista "PhytoKeys", si è scoperto che questo fiore si nutre di sostanze ottenute tramite un particolare meccanismo di simbiosi con i funghi. Si tratta di un rapporto simbiotico, tutt’altro che raro nel mondo vegetale, che la L. tabugawaensis ha sviluppato per sopperire a un deficit: a differenza delle altre piante, che di solito ottengono le sostanze di cui hanno bisogno per vivere grazie all’energia del sole, questa orchidea non è in grado di produrre la colorofilla.
Al pari dei funghi, che prendono il nutrimento dagli alberi da cui dipendono totalmente, l’esistenza di questo fiore è indissolubilmente legata proprio ai funghi. La distribuzione delle nuova specie sembra essere limitata a due località dell'isola giapponese di Yakushima, ciascuna delle quali ospita solo una dozzina di esemplari maturi. Per questa ragione è stata inclusa all’istante nella Lista rossa delle specie minacciate di estinzione redatta dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn).