Nella Tuscia viterbese e in Romagna si trovano i Parchi più belli d’Italia 2023
Il Giardino delle Meraviglie di Paolo e Giovanna Portoghesi a Calcata Vecchia (VT) e l’Orto dei frutti dimenticati di Tonino Guerra a Pennabilli (RN) sono i vincitori della XIX edizione del Concorso promosso dal network ilparcopiubello.it che premia i migliori giardini visitabili del Bel Paese
“Il parco più bello” è un concorso nazionale che ha debuttato nel 2003 e che, come spiegano gli organizzatori, «ha lo scopo di valorizzare l’inestimabile patrimonio di parchi e giardini della nostra Penisola, contribuendo a stimolare l’interesse e la sensibilità verso il verde nelle sue forme più alte». Al concorso partecipano tutti i parchi affiliati al Network “Il parco più bello”, ad oggi oltre 1.000, tra i quali ogni anno vengono selezionate da un comitato scientifico le eccellenze tenendo conto del regolamento che prevede la valutazione degli aspetti storico-artistici e botanici, dello stato di conservazione, del programma di manutenzione e gestione, della presenza di adeguati servizi, accessibilità e informazioni al pubblico.
La 19ª edizione del concorso ha visto trionfare per la categoria “Parchi e Giardini Privati” il Giardino delle Meraviglie di Paolo e Giovanna Portoghesi a Calcata (VT), suggestivo borgo della Tuscia viterbese, e per la categoria “Parchi e Giardini Pubblici” l’Orto dei frutti dimenticati di Tonino Guerra a Pennabilli, in Romagna.
GIARDINO DELLE MERAVIGLIE
Il primo, sito in via Luigi Cadorna 59 a Calcata Vecchia (VT), si legge nella motivazione della giuria, «come la villa tiburtina di Adriano, riesce ad assemblare sogni e giardini di ogni tempo: dagli Alberi dell’Eden ai Mostri di Bomarzo, dai Giardini pensili di Semiramide ai giardini arabi di Granada, dal Cortile del Belvedere in Vaticano a Villa d’Este a Tivoli e ai giardini non lontani di Caprarola e Bagnaia. Se costruire è un “fare abitare”, gli autori (i coniugi architetti Paolo e Giovanna Portoghesi – NdR), trasformando dei fienili in una casa e dei lotti di terreno in un giardino, abitato anche da animali, hanno realizzato la loro vocazione di architetti modellando la spazio della vita in funzione di una nuova alleanza tra l’uomo e la terra senza la quale la città e la terra stessa potrebbero perdere il dono, insostituibile, della abitabilità».
ORTO DEI FRUTTI DIMENTICATI
L’Orto dei frutti dimenticati, in Via dei Fossi 4 a Pennabilli (RN), ideato nel 1990 e definito da Tonino Guerra il “Museo dei sapori”, accoglie piante da frutto che appartengono alla flora spontanea appenninica, una volta coltivate negli orti di casa. «Uno spazio magico e fantastico, racchiuso tra la parete scoscesa della Rupe e la Valle del torrente Messa, che induce ad un viaggio nella memoria, nell’arte e nelle tradizioni contadine del luogo», si legge sempre nelle motivazioni dei giurati. «All’Orto dei frutti dimenticati si affiancano sette “Luoghi dell’anima”, il “Museo diffuso” a testimonianza della storia del territorio nel tessuto storico di Pennabilli e in parte nella Valmarecchia, spazi sociali come invenzioni poetiche che sollecitano l’anima e la fantasia. Tra questi, opere di Tonino Guerra e di artisti contemporanei, la Strada delle Meridiane, il Rifugio delle Madonne abbandonate, l’Angelo coi baffi, il Santuario dei pensieri, il Giardino pietrificato e le Parole sui muri, che mettono in luce e affrontano temi poetici e introspettivi, sociali e ambientali, attuali e improrogabili, quale monito per la salvaguardia del paesaggio, della cultura e della biodiversità».
Per ricevere le ultime notizie del settore direttamente nella tua casella di posta elettronica iscriviti alla Newsletter de «Il Floricultore»