Via il cemento, a Milano arrivano i fiori
Il Comune e il Parco Nord annunciano la depavimentazione di uno spartitraffico asfaltato. Prenderà il suo posto un prato fiorito. Un caso che potrebbe fare scuola e cambiare il volto delle città
Dopo che per decenni si sono cementate e asfaltate ampie fette d’Italia, il contrappasso sembra pronto ad agire per imporre la sua legge. Nella Giornata mondiale del suolo indetta dalle Nazioni Unite lo scorso 5 dicembre, la Città di Milano ha annunciato un intervento che, seppure di modeste dimensioni, potrebbe dare avvio a un nuovo corso. Per ora ci si limiterà a “depavimentare” uno spazio stradale in viale Suzzani per riportare alla luce il suolo sottostante. Si tratta di un doppio spartitraffico che nelle prossime settimane si trasformerà in una lunga aiuola all’ingresso del Parco Nord Milano: in tutto 900 metri quadrati di superficie impermeabile da restituire alla vegetazione, con particolare riguardo per le specie capaci di attrarre le api.
«Non sarà un intervento isolato», ha promesso l’assessore all’Urbanistica, verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran. «Per il 2020, insieme all’assessorato ai Mobilità e Lavori Pubblici stiamo lavorando a un piano di depavimentazione diffuso nei quartieri della città».
Della necessità di promuovere, laddove possibile, azioni di desealing (desigillare) e depaving (depavimentare) si parla da tempo. Restituire spazi permeabili e ricchi di vegetazione significa aumentare la resilienza delle città ai cambiamenti climatici: evitando fenomeni di ruscellamento in caso di forti piogge, sequestrando carbonio, migliorando le condizioni di comfort bioclimatico.
I nostri centri abitati sono pieni di spazi – parcheggi, piazze e strade – realizzati con scarsa attenzione alla qualità e alle prestazioni ambientali del suolo pubblico. L’idea di individuare porzioni più o meno grandi di aree asfaltate o cementate e renderle nuovamente permeabili, creando aiuole fiorite, prati e giardini, oltre che rendere più salubri e vivibili i centri urbani potrebbe anche innescare nuove forme di economia a tutto favore di chi opera nel settore del verde.
La contabilità ecologica dell’intervento di depavimentazione a Milano è significativa. Secondo i dati elaborati da Ispra, quei 900 metri quadrati restituiti al suolo saranno in grado di gestire un volume di pioggia corrispondente ad oltre un milione di litri d’acqua: vale a dire quanta ne cade mediamente in un anno in città su una simile superficie. Inoltre il suolo ripristinato potrà accumulare sostanza organica equivalente a 15 tonnellate di CO2, tanta quanta ne emette un’utilitaria che percorra 10.000 chilometri all’anno per 15 anni.
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