Coronavirus, varato il decreto “Cura Italia”
Le misure riservate al settore agroalimentare e quelle più attese di carattere complessivo. 10 miliardi per sostegno all’occupazione, congelati gli adempimenti fiscali, sospese le rate di prestiti e mutui
Il decreto legge approvato oggi (16 Marzo 2020) dal Governo italiano stanzia 25 miliardi di Euro per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Il premier Conte ha detto: «Stiamo cercando di costruire una vera e propria diga per proteggere imprese, famiglie e lavoratori».
Oltre al finanziamento aggiuntivo a favore del sistema sanitario e della protezione civile, a cui sono riservate risorse per quasi 3,5 miliardi di Euro, il provvedimento dà il via libera a una serie di prime misure per sostenere l’economia nazionale. Ecco in primis quelle riservate al settore agroalimentare e a seguire alcune delle più attese di carattere complessivo relative ai lavoratori, alla sospensione di versamenti tributari, previdenziali e assistenziali.
AGRICOLTURA
Fondo da 100 milioni di Euro per le imprese agricole, e per l’arresto temporaneo dell’attività di pesca.
Stanziamento di 100 milioni di Euro per favorire l’accesso al credito delle imprese agricole e della pesca.
Aumento dal 50% al 70% degli anticipi dei contributi PAC a favore degli agricoltori, valore complessivo oltre un miliardo di Euro.
Cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori agricoli e della pesca e tutele per i lavoratori stagionali senza continuità di rapporti di lavoro. Indennità per i lavoratori agricoli a tempo determinato.
Sospensione delle rate fino al 30 settembre per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie.
Rafforzamento del Fondo per la promozione dell'agroalimentare italiano all'estero.
IVA, RITENUTE E CONTRIBUTI
Per garantire liquidità alle aziende che da giorni devono fare i conti con l’emergenza sanitaria, gli adempimenti fiscali e contributivi in scadenza il 16 marzo sono sospesi per tutti i contribuenti. L’appuntamento è rinviato a venerdì 20 marzo. Fanno eccezione imprese, autonomi e professionisti con ricavi non superiori ai 2 milioni, per i quali ci sarà tempo fino al 31 maggio per pagare ritenute, Iva e contributi.
CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA PER TUTTI
Salgono a 5 miliardi i finanziamenti per la cassa integrazione in deroga per tutti, anche a chi ha solo un dipendente: i datori di lavoro che nel 2020 sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza sanitaria possono presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all’assegno ordinario con causale “Emergenza COVID-19” per una durata massima di nove settimane. L’assegno ordinario è concesso anche ai lavoratori di imprese iscritte al Fondo di integrazione salariale, che viene rafforzato con 1,3 miliardi aggiuntivi. Potenziata la cassa integrazione in deroga con una dotazione di 3,3 miliardi, estesa a tutti i settori del privato, compreso quello agricolo, anche a chi ha solo un dipendente.
QUASI TRE MILIARDI PER LE PMI
Si va dal fondo di garanzia per le Pmi dotato di 1 miliardo in aggiunta, alle garanzie statali a sostegno della moratoria delle banche alle imprese per un valore di 1,73 miliardi di euro, fino al sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati. Per micro e piccole medie imprese, arriva una clausola per fare salvi i fidi e per sospendere il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti fino al 30 settembre 2020.
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