TRAFFICO INTERNAZIONALE | Secondo Unacma, l’associazione dei rivenditori, le organizzazioni criminali rivendono le macchine soprattutto nei Paesi Balcanici e Caucasici.
Furti: dove finiscono le macchine agricole rubate
Diminuisce il numero dei reati, ma aumenta il valore dei mezzi rubati. Puglia e Sicilia le regioni più colpite dal fenomeno
Dietro ai furti di macchine agricole si nascondono vere e proprie organizzazioni criminali. La denuncia arriva da Unacma, l’associazione nazionale dei rivenditori, che ha illustrato il fenomeno a EIMA 2018 durante il convegno intitolato “Il fenomeno dei furti delle macchine agricole. Testimoni e possibili soluzioni”.
Trattori e altre macchine rubate in Italia vengono rivenduti nella maggioranza dei casi nei Paesi Balcanici e Caucasici, dove sono presenti grandi estensioni agricole. Secondo il parere di Unacma i furti avvengono quasi sempre su commissione. Riguardano infatti, in netta prevalenza, mezzi nuovi o seminuovi, ad alta potenza e quindi con un alto costo. Così, nonostante il numero sia diminuito di circa il 30% negli ultimi cinque anni, passando dagli oltre 13 mila mezzi rubati del 2013 ai 9.114 dello scorso anno, è aumentato il valore della refurtiva, con un grave danno per le aziende agricole o le concessionarie prese di mira dai ladri. In base a quanto ricostruito dall’associazione, i mezzi prima sono nascosti in luoghi non lontani da dove sono stati sottratti, poi vengono caricati su camion schermati e portati all’estero per essere rivenduti.
Difficile per i proprietari rientrare in possesso delle proprie macchine, anche se qualche azienda e qualche concessionario sono riusciti a riportarle in Italia grazie all’intervento dell’Interpol.
Le regioni più colpite dai furti sono la Puglia e la Sicilia.
[Tratto da IL FLORICULTORE, Dicembre 2018]
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