Scenari e misure del nuovo
regime fitosanitario europeo
Le associazioni vivaistiche italiane si sono riunite all’Accademia dei Georgofili di Firenze in una giornata di studio per analizzare e discutere il regolamento
Si è svolto giovedì 11 maggio all’Accademia dei Georgofili di Firenze un incontro intitolato “Il nuovo regolamento fitosanitario europeo - Regolamento (UE 2016/2031). Impatto sull’attuale sistema dei controlli fitosanitari e sulle imprese vivaistiche ornamentali”, organizzato in collaborazione con il MiPAAF. L’obiettivo è stato quello di analizzare i nuovi scenari e avviare un primo dibattito sull’applicazione delle nuove normative UE in materia di difesa delle piante.
«Sono emerse chiaramente le problematiche relative all’applicazione di questo nuovo regolamento», ha dichiarato Riccardo Russu, accademico che ha organizzato la giornata di studio. «L’Italia fa i conti con le carenze del passato, ha un sistema di controlli efficace ma senza dubbio migliorabile».
Una delle questioni aperte riguarda gli ispettori e gli agenti fitosanitari presenti presso le Regioni e le Province Autonome, che devono crescere numericamente secondo quanto previsto dall’Intesa Stato – Regioni del 2010: si dovrà passare dai circa 400 ispettori in servizio ad oltre 600, a cui si dovrà aggiungere il personale di supporto tecnico-amministrativo. Un’operazione non facile in un momento di revisione della spesa e di blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione. Il potenziamento servirà a garantire maggiori controlli ai punti di entrata, porti ed aeroporti, più sorveglianza sul territorio nazionale e un’intensificazione dei monitoraggi fitosanitari, tutte operazioni indispensabili a tenere sotto osservazione le colture dall’attacco di organismi patogeni pericolosi non presenti sul territorio nazionale, la cui provenienza avviene tramite la commercializzazione dai Paesi extra-europei.
Giovanni Vannacci, del Comitato consultivo dei Georgofili sui problemi della difesa delle piante, ha evidenziato che il nuovo regolamento modifica sostanzialmente le norme attualmente in vigore. «Ad esempio, gli stessi organismi nocivi vengono suddivisi in diverse categorie (da quarantena, da quarantena rilevanti, prioritari e regolamentati non da quarantena)», ha spiegato il professore, «a differenza di quanto finora stabilito. Il ruolo delle Università e dei Centri di ricerca non è soltanto quello della messa a punto di metodi diagnostici o di supporto all’attività del servizio fitosanitario, ma è anche quello di fornire la preparazione necessaria ai nuovi operatori professionali privati, che dovranno essere sempre più preparati, eventualmente anche offrendo attività didattiche specifiche nei vari corsi di laurea interessati».
In conclusione Bruno Faraglia del Servizio Fitosanitario Centrale del MiPAAF ha accennato all’importante ruolo che, a seguito della soppressione del corpo forestale, avranno i carabinieri, i quali saranno collocati sul territorio nei luoghi di entrata delle merci, ma anche sulle vie di comunicazione lungo le quali le merci si spostano.
Ai lavori hanno partecipato l’asssessore all'Agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi, il colonnello dei Carabinieri Forestale Alessandro Bottacci, i relatori Riccardo Russu, Beniamino Cavagna, Emilio Resta, Edoardo Sciutti, Bruno Caio Faraglia, Pio Federico Roversi, Gianluca Burchi. Ha coordinato i lavori il prof. Giovanni Vannacci.
Nei prossimi giorni le relazioni saranno disponibili sul sito dell’Accademia dei Georgofili.