Allarme macchine agricole: scarseggiano le materie prime
Ferro e plastica, i materiali più usati per fabbricare un trattore, sono difficilmente reperibili e a marzo hanno registrano prezzi record. Ai rincari si aggiungono le difficoltà della logistica e dei trasporti provocate dalla pandemia
Tra le conseguenze dell’emergenza sanitaria figura anche l’impennata dei costi delle materie prime che sta spingendo i costi di produzione ai massimi storici. Una situazione paradossale che minaccia l’economia mondiale in ripresa. Le manovre speculative sui prezzi crescenti delle materie plastiche e derivanti da petrolio, sui metalli e su molte altri materiali hanno pesanti conseguenze in un Paese come l’Italia, che deve approvvigionarsi sui mercati per sostenere la propria economia di trasformazione.
I dati diffusi da Prometeia-Confindustria prevedono un balzo del PIL dal -3,9% del 2020 a +5,2% nel 2021. Tali previsioni, però, sono insidiate della capacità produttiva delle imprese, rallentata dalla carenza di materie prime e dal loro costo esorbitante. Il prezzo medio per l’industria risulta in crescita del 22% a Marzo rispetto al Gennaio 2020. E le quotazioni di alcuni materiali, come i laminati o il polietilene, sono letteralmente schizzate se confrontate con i livelli pre-Covid.
Tra i numerosi comparti colpiti c’è quello delle macchine agricole, che proprio in questo frangente sta vivendo una fase di sviluppo grazie alla crescita della domanda e alle forme d’incentivazione all’acquisto di mezzi di nuova generazione.
«Nella fabbricazione di un trattore», spiega FederUnacoma, la Federazione dei costruttori italiani, «si contano in media 1.700 componenti, che sono per il 75% derivati dal ferro (ghisa, acciaio, tubi metallici), a cui si aggiunge un ulteriore 5% di altri metalli come il rame. Della parte restante oltre il 10% è coperto da materiali plastici (rivestimenti cabina, protezioni, coperchi, tappi) e circa un 5% da polimeri gommosi (tubi, anelli di tenuta, guarnizioni)».
Oltre che con i forti rincari dei materiali ferrosi e plastici, l’industria italiana della meccanica agricola si deve misurare con le difficoltà della logistica e dei trasporti causate dall’emergenza pandemica, l’impennata dei costi dei container e i ritardi consistenti nei trasporti navali, il sistema privilegiato per la spedizione all’estero dei macchinari prodotti.