I fiori recisi in Cina
valgono 11 miliardi di dollari
Nel 2018 registrato un buon +3% nelle vendite rispetto all'anno precedente
A partire dagli anni ’90 la produzione di fiori recisi ha conosciuto in Cina una crescita costante, che ha garantito ai floricoltori profitti più elevati rispetto alla coltivazione di ortaggi (dai 18.750 ai 65.625 dollari per ettaro nel primo caso, contro gli 11.250 nel secondo).
Localizzato in particolare nella provincia sud-occidentale dello Yunnan, dove già nel 2013 si contavano circa 800 mila coltivatori e 70 mila ettari coperti da fiori da taglio, il comparto floricolo ha acquisito una maggiore competitività, fino ad arrivare, secondo il China Horticultural Business Services, a un valore pari a 11 miliardi di dollari nel 2015.
Le specie coltivate sono oltre una trentina. Tra queste: Alstroemeria aurantiaca, Anthurium, Callistephus chinensis, garofani, crisantemi, Lilium, Limonium, peonie, ranuncoli e Tagetes patula.
Oltre il 90% della produzione è commercializzato nel Paese, dove attualmente si contano 670 mercati dei fiori e 7.000 negozi di fiori dislocati soprattutto nelle maggiori aree di consumo quali Shanghai, Pechino, Zhejiang e Guangdong.
L’export s’indirizza principalmente ai mercati asiatici, sebbene attraverso le re-esportazioni dall’Olanda i fiori cinesi raggiungano ormai tutto il mondo. (M.M.)
[Tratto da IL FLORICULTORE, Gennaio-Febbraio 2018]
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