“Al giardino ancora non l’ho detto”,
un libro da leggere assolutamente
Scrive in apertura Luigi Spagnol, direttore editoriale di Ponte alle Grazie: «Avrei preferito non dover pubblicare questo libro, che non esisterebbe se una delle mie scrittrici preferite – non posso nemmeno incominciare a spiegare l’importanza che ha avuto nella mia vita, professionale ma soprattutto personale, il suo "Orto di un perdigiorno" - non si trovasse in condizioni di salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure l’Orto di un perdigiorno si chiudeva con una frase che mi è sempre sembrata un modello di vita: «Ho la dispensa piena».
Cosa accade quando a una scrittrice, che cura e ama un giardino, un frutteto e un orto, arriva la diagnosi di Sla? Succede un miracolo e nasce un libro struggente. «Vangare, zappare, tagliare l’erba proprio non se ne parlava più. Anche raccogliere era diventato complicato: mi mancava l’equilibrio, prima di staccare frutti e ortaggi dovevo poggiare il mio instabile corpo a un qualche sostegno».
Appena presa coscienza della malattia, decide di sperimentare improbabili terapie. Poi ritrova se stessa e torna al suo giardino. Osservando le piante che sbocciano fiorisce in lei la consapevolezza che la vita è più ampia della malattia. Così Pia Pera regala ai lettori pagine di grazia assoluta: «Immersa nell’attimo presente, come mai prima mi era accaduto, faccio finalmente parte del giardino».
[Tratto da Il Floricultore, n. 4, Aprile 2016]
AL GIARDINO ANCORA NON L’HO DETTO
di Pia Pera
Ponte alle Grazie, Milano 2016
224 pagine, € 15,00