Collegato agricolo, sancita per legge
l’attività di manutenzione del verde
Il provvedimento approvato definitivamente al Senato è un tassello importante per ridare slancio a un settore trascurato da decenni
Il Parlamento della Repubblica Italiana mercoledì 6 luglio si è tinto di verde. Nessuna connotazione politica, il verde in questione è quello che colora le nostre campagne, le foreste, i parchi e i giardini. Nelle stesse ore, alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, la politica nazionale ha orientato la bussola verso l’universo agricolo. Mentre nella Sala Aldo Moro di Montecitorio la filiera del florovivaismo presentava le tre proposte di legge volte a introdurre sgravi fiscali per i lavori nei giardini privati – approfondiremo gli esiti di questo importante appuntamento in un articolo successivo – al Senato si votava per l’approvazione definitiva del collegato agricoltura già approvato alla Camera. I senatori coinvolti nell’uno e nell’altro appuntamento hanno fatto la spola fra le due camere e, almeno per un giorno, quello che dovrebbe essere uno dei motori della nostra economia, ossia il verde rurale, naturale e urbano con tutti i suoi rinvii a un’economia green oriented fatta di qualità, cose buone e turismo, è stato il protagonista incontrastato della scena.
«Il collegato agricolo è un provvedimento fondamentale», ha dichiara il ministro Maurizio Martina, «che arriva alla fine di un lungo e approfondito lavoro in Parlamento. Come Governo raccogliamo la sfida di innovare e sviluppare un settore cardine per l’economia italiana. Le parole d’ordine sono semplificazione, tutela del reddito, ricambio generazionale e organizzazione. Su questi quattro assi possiamo costruire le basi per il futuro dell’agricoltura italiana».
«Con questo provvedimento», ha sottolineato il vice ministro Andrea Olivero, che al termine della votazione in Senato si è presentato nella Sala Aldo Moro visibilmente soddisfatto e ha promesso di sostenere le misure proposte per sostenere il florovivaismo italiano, «si apre una nuova fase di riforme tese a portare a termine quanto il Parlamento ha delegato al Governo per dare slancio alla nostra agricoltura e competitività all’agroalimentare attraverso interventi in settori mirati, come la forestazione, il biologico e iniziative tese a favorire il ricambio generazionale. È l’occasione per indicare il nuovo modello agricolo italiano fatto di qualità, innovazione e sostenibilità».
Ecco le principali novità.
Esercizio dell’attività di manutenzione del verde
- L’art. 12 sancisce che l’attività di costruzione, sistemazione e manutenzione del verde, pubblico o privato affidata a terzi può essere esercitata:
a) dagli iscritti al Registro ufficiale dei produttori, di cui all’articolo 20, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214;
b) da imprese agricole, artigiane, industriali o in forma cooperativa, iscritte al registro delle imprese, che abbiano conseguito un attestato di idoneità che accerti il possesso di adeguate competenze.
«È la base giuridica nazionale per il riconoscimento della nostra professione», ha commentato Nada Forbici, presidente di Assofloro Lombardia, «ora attendiamo la definizione a livello regionale».
Semplificazioni e controlli
- Ridotti da 180 a 60 giorni i tempi per aprire un’azienda agricola. Vengono tagliati i termini del silenzio assenso entro i quali l’Amministrazione pubblica deve adottare il provvedimento finale dal ricevimento della richiesta presentata dal Centro di assistenza agricola (CAA).
Ricambio generazionale
- Delega al Governo per disciplinare le forme di affiancamento tra agricoltori over 65 o pensionati e giovani tra i 18 e i 40 anni che non siano proprietari di terreni agricoli. Spazio alla formazione aziendale per favorire l’ingresso dei giovani alla guida delle imprese. Innovazione;
- Inclusione dell’innovazione tecnologica e informatica e dell’agricoltura di precisione, trasferimento di conoscenze dal campo della ricerca al settore primario.
Biologico
- Taglio della burocrazia attraverso la semplificazione informatica con la creazione del Sistema informativo per il biologico (SIB).
Gestione del rischio in agricoltura
- Adozione di uno o più decreti legislativi per il riordino degli strumenti di gestione del rischio in agricoltura e per la regolazione dei mercati, favorendo lo sviluppo di strumenti assicurativi a copertura dei danni alle produzioni e alle strutture agricole e disciplinando i ‘Fondi di mutualità’ per la copertura dei danni da avversità atmosferiche, epizoozie e fitopatie, nonché per compensare gli agricoltori che subiscono danni causati da fauna protetta e per rivedere la normativa in materia di regolazione dei mercati.
Migliorare la spesa dei fondi europei
- Le PA forniranno gratuitamente ai soggetti che richiedono i contributi europei l’assistenza e le informazioni necessarie per strutturare meglio i progetti di investimento. Inoltre saranno elaborate specifiche procedure per gestire le nuove richieste, agevolando la fruizione degli aiuti. Per semplificare la vita alle imprese e ottimizzare i tempi dell’amministrazione la via telematica diventa il mezzo esclusivo di acquisizione dei dati da parte delle PA.
Banca delle terre
- Istituzione, presso ISMEA, della Banca delle terre agricole con l’obiettivo di creare un inventario dei terreni agricoli disponibili a causa dell’abbandono dell’attività agricola e di prepensionamenti.
Biomasse
- Imputazione dei costi delle attività di controllo legate alla tracciabilità delle biomasse per la produzione di energia elettrica ai destinatari degli incentivi.