[Foto: © EìN]
LE API DI EINSTEIN
di Santi Longo
La famosa citazione “Se le api scomparissero dalla terra, per l’uomo non resterebbero che 4 anni di vita” è realmente frutto della mente del più grande fisico di tutti i tempi o si tratta di una "bufala"? Il prof. Santi Longo dell'Accademia dei Georgofili ci svela i retroscena e ricorda l'importanza di questi preziosissimi insetti
5 Giugno 2013 - Sulla rubrica di RAI 3 “Leonardo, telegiornale della scienza” un recente servizio sulle api mellifere è stato aperto con la celebre frase attribuita ad Albert Einstein: “Se le api scomparissero dalla terra, per l’uomo non resterebbero che 4 anni di vita”.
Come ha sottolineato l’amico Raffaele Cirone “il grande fisico e Premio Nobel, quella frase non l’ha mai pronunciata, né scritta, né lasciata intendere”. Già nell’aprile 2007 il sito americano “Snopes.com”, che analizza e smonta le leggende metropolitane, pose la questione: “Einstein ha veramente detto questo?”.
Massimo Mazzucco sul suo sito “Luogo Comune.net” ha analizzato l’origine e la diffusione della presunta profezia apistica. I primi sospetti sulla non veridicità della celebre frase sono sorti partendo dalla osservazione che dal 1955, anno della morte dello scienziato, al 1994 non c’è alcuna traccia di tale frase. Nel 1994 gli apicoltori europei sfilarono per le strade di Bruxelles per manifestare alle Autorità comunitarie lo stato di disagio dell’apicoltura. In quell’occasione, in un volantino dell’Unione Nazionale degli Apicoltori Francesi, comparve per la prima volta la celebre frase. Che si tratti di un’invenzione attribuita al famoso personaggio per darle maggiore valore e credibilità, è stato confermato dai custodi della memoria di Einstein, dell’Università di Gerusalemme, i quali hanno certificato che il grande scienziato non ha mai pronunciato quella frase aggiungendo che sarebbe doveroso evitare di attribuirgli questa suggestiva, ma infondata sentenza.
Il fatto che Einstein nei suoi scritti si sia limitato a un’occasionale citazione riguardante un confronto tra esseri umani e insetti sociali (formiche e api) non sminuisce l’importanza delle api mellifere che, oltre ad assicurare l’impollinazione di molte piante entomogame, forniscono importanti e apprezzati sottoprodotti (miele, cera, polline, propoli e veleno). Va pertanto considerata positivamente la parziale messa a bando di alcuni insetticidi di sintesi altamente tossici per le api e per numerosi insetti utili che vivono a spese di insetti nocivi alle piante coltivate.
[Fonte: Georgofili INFO]