Coronavirus: misure anticrisi per il florovivaismo, tra promesse e rischi
Il Sottosegretario alle Politiche Agricole annuncia fondi a disposizione del comparto, ma tra gli operatori permangono preoccupazioni e perplessità
Il Sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate (nella foto) rispondendo a una interrogazione parlamentare in Senato ha riconosciuto che il florovivaismo è oggettivamente tra le filiere maggiormente colpite dalle misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria e pertanto ad esso andranno conferiti i maggiori sostegni. L’onorevole L’Abbate ha precisato che, nell’ambito delle misure contenute nel Decreto Rilancio, il Governo ha previsto un contributo a fondo perduto che copre chi ha avuto un calo degli introiti di almeno un terzo. La percentuale del ristoro prevede tre scaglioni: il 20% per chi ha registrato nel 2019 un fatturato sino a 400 mila Euro; il 15% sino ad un milione di Euro e il 10% sino a 5 milioni di Euro. Inoltre è stato istituito un apposito Fondo per le filiere agricole in difficoltà con una dotazione di 500 milioni di Euro per l’anno 2020.
«Mi fa piacere che il Ministero delle Politiche Agricole riconosca l’importanza del settore», commenta Nada Forbici, presidente di Assofloro, «ma lo stanziamento di 500 milioni di Euro per le filiere agricole in generale rischia di non soddisfare le esigenze del nostro settore. Il timore infatti è che resti ben poco per il florovivaismo, considerato che sono in crisi anche altre filiere, come il lattiero-caseario, la zootecnica, il vino, la pesca e l’agriturismo».
Oltre all’insufficienza dei fondi a disposizione, c’è la questione dei tempi di erogazione a preoccupare gli imprenditori. «In Olanda», aggiunge la presidente di Assofloro, «gli indennizzi da parte del Governo sono stati pari al 75%, una percentuale ben superiore a quelle proposte per l’Italia, ma soprattutto sono stati ricevuti dagli operatori un mese fa. In questo modo hanno già potuto reinvestire i fondi nella produzione, cosa che noi non siamo riusciti a fare. Il problema liquidità per un settore fortemente stagionale qual è il nostro è enorme».
Come al solito Nada Forbici non le manda a dire. «Il ristoro attraverso il fondo perduto verrà calcolato sulla differenza di fatturato del mese di Aprile e non su quello di Marzo, dove le perdite sono state tra l'80 e il 90% e questo francamente è vergognoso, se è così che si pensa di aiutare un settore in ginocchio; incomprensibile anche la diminuzione della percentuale del ristoro per le aziende di dimensioni maggiori».
«Per quanto riguarda i contributi comunitari sono poco fiduciosa», conclude, «visto che in Europa le nostre produzioni non sono mai state valorizzate e non hanno mai potuto godere di alcun contributo comunitario e neppure hanno una OCM (Organizzazione comune di mercato - NdR)».
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