Ferrara, giardini segreti: il 12 e 13 maggio torna "Interno Verde"
Più di 70 giardini privati aperti in occasione della terza edizione del festival del capoluogo estense patrimonio Unesco
Sabato 12 e domenica 13 maggio Ferrara ospiterà la terza edizione di "Interno Verde". Il Festival aprirà in via eccezionale più di 70 giardini normalmente nascosti. Spazi unici, nei quali si manifesta l’essenza del capoluogo estense e si condensa la sua storia. Se questa città è una delle città più belle d’Italia, difatti, è anche grazie ai giardini privati custoditi gelosamente, oltre – è ovvio – ai palazzi e ai monumenti del centro storico, che è stato incluso dall’Unesco fra i luoghi patrimonio dell’Umanità.
Ferrara, via Terranuova 25
Il programma della kermesse è assai ricco: dalla mattina alla sera si alterneranno concerti, proiezioni, escursioni fluviali, mostre fotografiche, visite guidate, laboratori per bambini e adulti, letture e incontri. Quasi 200 ragazzi, molti dei quali giovanissimi, riceveranno i visitatori, custodendo al meglio gli spazi dell’evento.
LE NOVITA'
L’anteprima di "Interno Verde" 2018, la mattina di venerdì 11, si terrà nell’orto più segreto di Ferrara: quello coltivato dai detenuti del carcere dell’Arginone, che aprirà eccezionalmente le porte al pubblico. Ai visitatori sarà svelata la natura che cresce all’ombra delle torrette di guardia e del filo spinato, curata e coltivata grazie a un progetto educativo di notevole impatto e significato, intitolato "GaleOrto".
Tra gli altri luoghi inediti aperti si segnala l’antico Palazzo Calcagninivanta. Qui il pittore Filippo De Pisis vi si trasferì insieme alla famiglia e iniziò a dipingere e ad esporre, allestendo delle originali camere-museo prima nella soffitta, poi nelle scuderie, e infine nell’appartamento situato nel mezzanino, accessibile attraverso le scalette in fondo al giardino a destra.
Ferrara, via Boccaleone 40
Suggestivo lo spazio verde in via Ariosto 57, un unicum nel quartiere, incastrato tra le case basse e i condomini, con i suoi alberi di alloro accuratamente modellati, il pozzo sopraffatto dall’edera e le verdure coltivate in file ordinate. In quest’area del centro storico le esigenze abitative del secondo dopoguerra hanno cancellato quasi completamente le tracce delle antiche campagne. Restano, appunto, i giardini condominiali, dove ancora si apprezzano la quiete, il cinguettio degli uccelli, l’angolo di cielo che si spalanca.
La casa di Ludovico Ariosto si trova a pochi passi: il poeta decise di stabilirsi qui proprio per amore del verde che la circondava. Vale la pena fare un salto anche nei pressi della cella del Tasso: sbirciando tra sbarre austere di piazzetta Sant’Anna si allarga un chiostro singolare, un superstite, dentro il quale gli alberi crescono riparati. Da non perdere infine il guardiano simbolico della città, il Castello Estense.
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