Verde urbano: 10 regole
per proteggerlo e valorizzarlo
Salvare la biodiversità urbana, favorire la relazione tra le persone che vivono nei centri urbani e il verde, dire stop alle potature selvagge degli alberi. Sono i principi ispiratori del nuovo documento redatto dalla Lipu-BirdLife Italia dal titolo “Il verde urbano e gli alberi in città”
Una necessità, quella del verde urbano, sempre più sentita dai cittadini, che cercano rifugio dall’inquinamento e dal cemento e luoghi per svagarsi. Un’esigenza a cui però gli enti preposti non sempre rispondono con politiche adeguate di gestione, tutela e promozione o stimolando i cittadini a utilizzare al meglio i propri giardini.
Per accrescere l’attenzione e indicare delle linee guida è uscito in questi giorni il nuovo documento redatto dalla Lipu-BirdLife Italia dal titolo “Il verde urbano e gli alberi in città”, disponibile sul sito dell’associazione.
Numerosi studi ormai hanno spiegato che gli alberi sono in grado di abbattere il particolato sospeso in atmosfera, uno degli inquinanti più presenti in città e pericolosi per la salute, e di garantire benessere e persino felicità alla persone. Tuttavia spesso sono ancora oggetto di cattiva gestione, con potature errate o addirittura con la pratica della “capitozzatura”, che sopprime l’asse primario dell’albero senza lasciare un ramo di sostituzione.
«La potatura degli alberi», spiega Marco Dinetti, responsabile Ecologia urbana della Lipu e curatore del nuovo Documento sul verde urbano e gli alberi in città, « deve essere un intervento straordinario, da effettuare solo per motivi precisi e dimostrati, come ad esempio la presenza di problemi fitosanitari e di sicurezza pubblica. Inoltre deve essere effettuata su singoli rami e mai generalizzata su interi filari o gruppi di alberi, cosa che spesso succede per ignoranza o per interesse a sfruttare il legname, in genere destinato al crescente mercato delle biomasse. Un adeguato monitoraggio degli alberi eviterebbe inoltre problemi di sicurezza senza dover ricorrere, appunto, ad interventi drastici sulle piante». Diviso in nove capitoli, il documento della Lipu fornisce un ampio quadro del verde urbano in Italia, degli importanti “servizi ecosistemici” forniti da alberi e aree verdi (come la difesa dall’inquinamento, la fornitura di acqua e aria più pulite, un maggiore benessere fisico e psichico, la difesa dal rumore, la protezione idrogeologica), mettendo a punto precisi criteri e linee guida per una progettazione ecologica di parchi pubblici, giardini privati, boschi urbani e periurbani.
L’associazione ha anche presentato il Decalogo della buona gestione del verde urbano. Ecco i dieci punti:
1. Diffondere una cultura di rispetto degli alberi, anche con eventi e materiali informativi.
2. Favorire la presenza del verde nelle città, nelle scuole e ovunque possibile.
3. Prestare grande attenzione alla gestione del verde e alla potatura degli alberi, da realizzarsi come manutenzione straordinaria, su singoli alberi, fuori dai periodi di nidificazione degli uccelli e con motivazioni valide e dimostrate.
4. Utilizzare professionalità esperte e competenti nella progettazione e gestione del verde urbano, con formazione continua e aggiornamenti.
5. Tutelare, conservare, gestire e valorizzare la biodiversità urbana, in particolare proteggendo le oasi urbane.
6. Integrare la rete ecologica locale nella pianificazione urbanistica.
7. Individuare nuove tipologie di verde urbano per funzioni ecologiche protettive, tra cui il contrasto dei cambiamenti climatici e degli eventi meteorologici estremi.
8. Incentivare le funzioni educative e sociali del verde urbano.
9. Promuovere la diffusione dei birdgarden quali strumento di conoscenza della natura e bellezza delle città.
10. Approvare e applicare (le amministrazioni) un regolamento urbano del verde. Chiedere (i cittadini) alla propria amministrazione di farlo.