Il maglione vecchio diventa concime
La lana vecchia o di scarto destinata a essere smaltita può vivere una nuova vita e trasformarsi in fertilizzante naturale per orti, frutteti, fiori. È l'obiettivo di "Greenwolf", Progetto europeo di ricerca coordinato dall'Istituto per le macromolecole (Ismac) del CNR di Biella, cui partecipa il Politecnico di Torino
11 Novembre 2013 - L’iniziativa è finanziata dall'Unione Europea nell'ambito del programma Life+ e mira a realizzare e sperimentare un innovativo impianto di idrolisi "verde" capace di trasformare la lana (tanto di vecchi abiti quanto di tosa di animali destinati all'industria alimentare) in fertilizzante-ammendante organico per uso agricolo.
L'idea è ottenere un processo pulito di lavorazione, sfruttando semplicemente acqua surriscaldata; il risultato è "lana idrolizzata", un fertilizzante naturale che aumenta il contenuto di carbonio e la capacità di ritenere acqua del terreno senza ricorrere a composti sintetici.
«Greenwolf – spiega Claudio Tonin dell’Ismac-Cnr– intende dimostrare l'efficacia di questo processo per 'riciclare' in maniera vantaggiosa lane di scarto, cascami, lana rigenerata o capi di abbigliamento a fine vita. Oltre ai benefici in termini di sostenibilità ambientale, l'idea ha interessanti ricadute dal punto di vista economico. Secondo la normativa europea, la cosiddetta "lana sucida" – grezza non lavata, ottenuta dopo la tosatura - è considerata un rifiuto speciale, con costi di smaltimento notevoli. L'abbandono nei campi è illegale e per questo la nostra tecnologia rappresenta un modo efficace di riciclare una biomassa migliorando anche la qualità di pascoli e terreni».
Il progetto gode di un finanziamento di un milione di Euro per tre anni. Sul lungo termine, l'obiettivo è avviare un impianto pilota che possa dare vita a una vera e propria filiera, con prospettive occupazionali e di sviluppo in paesi caratterizzati da numerosi allevamenti di ovini.
[Fonte: Almanacco CNR]