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Specie protette: nasce a Roma

il museo del crimine ambientale

 

03 Febbraio 2013 - Sorgerà al Bioparco di Roma il primo Museo permanente del crimine ambientale, realizzato grazie alla collaborazione con il Corpo forestale dello Stato. Il Museo, unico nel suo genere in Europa, avrà l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sul commercio illegale di fauna e flora in via d’estinzione.

Si stima che attualmente siano conservati dal Corpo forestale dello Stato oltre 71 mila reperti. L’Italia rappresenta, infatti, uno dei più importanti mercati di prodotti ed articoli derivati da specie animali e vegetali, il cui giro di affari, a livello internazionale, è stimato nell’ordine di 260 miliardi di Euro l’anno.
 Dopo la droga e le armi, il commercio illegale di fauna e flora è il secondo mercato clandestino al mondo per fatturato e numero di persone coinvolte. Per far fronte a ciò, la comunità internazionale ha istituito la Convenzione di Washington, conosciuta come CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) che regolamenta il commercio di migliaia di specie viventi, favorendo un uso sostenibile delle risorse naturali.

La CITES, che fa parte delle attività del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) rappresenta, ad oggi, la più importante Convenzione per la tutela delle specie viventi, nonostante pochi ne conoscano l’esistenza. 
L’inconsapevolezza, l’ignoranza e la connivenza favoriscono il commercio illegale, condotto da immense organizzazioni criminali, ma anche i turisti diventano, spesso, complici inconsapevoli del traffico di animali e piante. Nella maggior parte dei casi non si ha la minima percezione di contravvenire alle norme vigenti, che prevedono anche sanzioni penali.

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