Donne in campo: al via mutui a tasso zero fino a 300 mila Euro per imprenditrici agricole
Diventa operativa la misura inserita nella Legge di Bilancio 2020, ecco i requisiti e i criteri per accedere ai 15 milioni di Euro a disposizione
In un Paese come l’Italia, dove le donne faticano ancora più degli uomini a imporsi nel mondo del lavoro, può suscitare una certa sorpresa sapere che l’agricoltura è fra i comparti con la più alta percentuale di occupazione rosa: sono oltre 200 mila le aziende agricole al femminile. Per sostenere ulteriormente questa tendenza arriva il fondo di 15 milioni di euro voluto dal ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova.
La misura, già inserita nella Legge di Bilancio 2020, è diventata operativa dal 14 settembre 2020. Aperta a tutte le agricoltrici indipendentemente dall’età, autorizza l’erogazione, nei limiti della dotazione finanziaria complessiva sopra indicata, di mutui a tasso zero fino a un massimo di 300 mila Euro.
Per accedere alle agevolazioni previste dal DM 6 agosto 2020, è necessario presentare domanda attraverso il portale “Imprenditoria femminile” disponibile sul sito www.ismea.it.
I progetti devono rispondere a tre obiettivi:
1) miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola con una riduzione dei costi di produzione o un miglioramento e riconversione della produzione e delle attività agricole connesse;
2) miglioramento delle condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere degli animali;
3) realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura;
Le attività non possono essere avviate prima della presentazione della domanda e devono durare al massimo due anni dalla data di ammissione alle agevolazioni.
La domanda deve essere accompagnata dai seguenti allegati:
1) autocertificazioni relative all’impresa corredate da documento di riconoscimento in corso di validità dell’imprenditrice agricola;
2) documentazione attestante la qualifica IAP o Coltivatrice Diretta e relativo certificato della posizione INPS;
3) relazione notarile riguardante eventuali beni dati in garanzia, ovvero lettera di disponibilità alla concessione della garanzia fideiussoria;
4) studio di fattibilità, il cui format è disponibile nella sezione dedicata, e relativa documentazione tecnica (preventivi e computi metrici delle opere da realizzare e/o macchinari da acquistare).