Case più sicure con le piante detective
È allo studio una nuova generazione da interni capace di fiutare e segnalare sostanze dannose alla nostra salute quali muffe, batteri e gas. Ecco come funziona
Sappiamo da tempo che gli organismi vegetali possono essere alleati efficaci del nostro benessere, dentro e fuori casa. Ora, grazie a una sperimentazione condotta da un gruppo di scienziati dell’Università del Tennessee (Usa), sembra che le piante possano aiutarci anche a rilevare e segnalare la presenza di sostanze nocive dentro le nostre abitazioni. La notizia pubblicata lo scorso mese di luglio sulla rivista Science chiarisce che lo studio è in corso dal 2012. Il primo test è stato eseguito su alcune coltivazioni di tabacco.
Operando geneticamente sulla Nicotiana tabacum, gli studiosi sono riusciti ad ottenere una singolare reazione: quando le piante vengono a contatto con sostanze nocive presenti nell’aria producono in abbondanza una proteina arancione fluorescente. Per ottenere questo effetto, prima è stato necessario individuare quali geni tendono a reagire agli agenti chimici aerei noti come composti organici volatili, che sono presenti in molti prodotti di uso quotidiano e nei materiali da costruzione. In seguito sono stati inseriti degli stimolanti sintetici nel genoma, in modo da aiutare tale reazione. Le piante così modificate, una volta individuato l’agente aereo, rispondono rilasciando la proteina “alleata”. A quel punto è sufficiente indossare occhiali per i raggi ultravioletti e accertare che stanno effettivamente cambiando colore.
La scoperta assume un’importanza straordinaria poiché alcuni studi scientifici hanno dimostrato come l’inquinamento indoor sia più pericoloso di quello esterno. In genere si pensa alla casa come un posto sicuro e sano, in realtà le abitazioni, ma anche le scuole e i luoghi di lavoro ospitano spesso killer silenziosi e pericolosi per la salute degli occupanti. Così ora gli esperimenti si sono indirizzati verso le piante da interni. L’obiettivo è quello di ottenere, con un piccolo ritocco del Dna, varietà intelligenti che, come già accade con la pianta di tabacco, possano segnalare la presenza di muffe, batteri e gas dannosi come ad esempio il radon. Un’applicazione potrebbe poi essere quella di creare pareti verdi “detective” illuminate da luce ultravioletta, ma si sta già studiando la possibilità di ottenere una proteina visibile anche a occhio nudo.
[Tratto da IL FLORICULTORE, Settembre 2018]
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